Nel 1967 si sposa con Armida Bordignon e l’anno successivo nasce Sonia, la loro primogenita. Il lavoro è massacrante ma va bene, i guadagni sono alti e Urbano ha buon fiuto per gli affari, ma soprattutto ha spirito di iniziativa.
Nel 1969, con i soldi che ha messo da parte, decide di prendere in affitto per 3 anni il Caseificio di via Marconi, a Rosà, di proprietà dell’ex sindaco del paese, il Cavaliere Stefano Carli. Carli ha conosciuto Urbano tramite Umberto Croda, già casaro presso il caseificio, e ha visto in lui la persona giusta, affidabile, con una buona rete di conoscenze acquisita grazie al lavoro nei trasporti e la fama di un uomo volenteroso e perbene, adatto, insomma, a portare avanti un’attività per cui i figli del Cavaliere avevano dimostrato poca inclinazione. Urbano, dal canto suo, sceglie di buttarsi in questa nuova avventura: lui è uno di quegli uomini veneti che cercano le opportunità dappertutto, con gli occhi che brillano quando vedono una possibilità e che non hanno paura del duro lavoro.
Il caseificio che Urbano prende in affitto può contare anche su un allevamento di maiali, ma l’ambiente è vecchio e bisognoso di un poderoso rinnovamento. Urbano non si spaventa e, nel 1972, acquista con i soci 40.000 metri di terreno e, assieme ai fratelli Renato e Luciano, costruisce un nuovo allevamento, passando così da 500 a 5000 maiali, e poi una nuova struttura casearia: dai 20 quintali di latte prodotti al giorno, si passa a 400 quintali. Un bel salto.
E’ il 1975, Urbano nel frattempo è diventato padre di altre 2 figlie, Manola (nel 1970) e Sara (nel 1972), mentre la più giovane, Elisa, nasce nel 1980. Gli anni ottanta gli portano anche le possibilità di intraprendere altre attività e lui non è uno che si tira indietro se c’è qualcosa da fare: assieme ad alcuni amici si avvicina all’ambito immobiliare, con il fratello Lorenzo inizia a gestire una viteria e, negli anni novanta, un allevamento di conigli e fagiani con i fratelli Luciano e Alberto.
La famiglia Castellan è grande, ma ha saputo fare di questa grandezza una forza, anziché una debolezza, collaborando tra fratelli nei diversi settori. Il caseificio di Urbano oggi si è specializzato nelle qualità di formaggi prodotti, conta una trentina di dipendenti e ha il vanto di mantenere viva la grande tradizione casearia del bassanese con risultati che sfidano la concorrenza europea grazie a una bontà e a una genuinità che affondano le loro radici proprio in quel territorio che Urbano, tanti anni fa, aveva percorso in lungo e in largo con il suo camion.
B.B. (tratto da HANNO FATTO ROSA’ – Storie di un Paese che lavora)